mercoledì 3 aprile 2013

Una gioia dolce e consolante

La rivista dell’Arcivescovado di La Avana (Cuba) Palabra Nueva, diretta da Orlando Márquez, offre una trascrizione del manoscritto passato dal card. Jorge Bergoglio al card. Jaime Ortega, dal quale si ricava l’intervento del futuro papa Francesco ad una delle congregazioni generali prima del conclave che lo avrebbe eletto sommo pontefice della Chiesa cattolica.

 

La dolce e consolante gioia di evangelizzare 

«Si è fatto riferimento all’evangelizzazione. È la ragion d’essere della Chiesa. – “La dolce e consolante gioia di evangelizzare” (Paolo VI). – È lo stesso Cristo che, da dentro, ci sospinge».

1.  Evangelizzare presuppone zelo apostolico. Evangelizzare presuppone nella Chiesa la parresia di uscire da se stessa. La Chiesa è chiamata uscire da sé e andare verso le periferie, non solo quelle geografiche, ma anche le periferie esistenziali: quelle del mistero del peccato, quello del dolore, quello dell’ingiustizia, quelle dell’ignoranza e dell’indifferenza religiosa, quelle del pensiero, quella di ogni miseria.

2.  Quando la Chiesa non esce da se stessa per evangelizzare diventa autoreferenziale e dunque si ammala (cf. la donna curva del vangelo). I mali che si manifestano, sui tempi lunghi, nelle istituzioni ecclesiali hanno radici nell’autoreferenzialità, una specie di narcisismo teologico. Nell’Apocalisse Gesù dice che sta alla porta e bussa. Evidentemente il testo parla di Gesù che sta fuori e chiede di entrare... Io però penso che Gesù stia bussando da dentro perché lo lasciamo uscire. La Chiesa autoreferenziale pretende di trattenere Cristo dentro di sé e non lo lascia uscire.

3.  La Chiesa, quando è autoreferenziale, crede, senza rendersene conte, di brillare di luce propria; smette di essere il mysterium lunae e lascia spazio a questo male tanto grave che è la mondanità spirituale (secondo De Lubac, il peggiore dei mali che possano affliggere la Chiesa). Questo vivere per incensarsi gli uni gli altri. In breve, ci sono due immagini di Chiesa: la Chiesa evangelizzatrice che esce da sé; la Dei Verbum religiose audiens et fidenter proclamans, o la Chiesa mondana che vive in se stessa, di sé, per sé. Questo deve illuminare i possibili cambiamenti e riforme che si devono fare per la salvezza delle anime.

4.  Pensando al prossimo papa: un uomo che, dalla contemplazione e dalla adorazione di Gesù Cristo, aiuti la Chiesa a uscire da sé verso le periferie esistenziali, la aiuti a essere madre feconda che vive della «dolce e consolante gioia di evangelizzare».

card. Jorge Maria Bergoglio sj