giovedì 11 aprile 2013
mercoledì 3 aprile 2013
Una gioia dolce e consolante
La rivista dell’Arcivescovado di La Avana (Cuba) Palabra Nueva, diretta da Orlando
Márquez, offre una trascrizione del manoscritto passato dal card. Jorge Bergoglio al card. Jaime Ortega, dal quale si ricava l’intervento del futuro
papa Francesco ad una delle congregazioni generali prima del conclave che lo
avrebbe eletto sommo pontefice della Chiesa cattolica.
La dolce e consolante gioia di evangelizzare
«Si è fatto riferimento all’evangelizzazione. È la ragion d’essere della Chiesa. – “La dolce e consolante gioia di evangelizzare” (Paolo VI). – È lo stesso Cristo che, da dentro, ci sospinge».
1. Evangelizzare presuppone
zelo apostolico. Evangelizzare presuppone nella Chiesa la parresia di uscire da se stessa. La Chiesa è chiamata uscire da sé
e andare verso le periferie, non solo quelle geografiche, ma anche le periferie
esistenziali: quelle del mistero del peccato, quello del dolore, quello
dell’ingiustizia, quelle dell’ignoranza e dell’indifferenza religiosa, quelle
del pensiero, quella di ogni miseria.
2. Quando la Chiesa non
esce da se stessa per evangelizzare diventa autoreferenziale e dunque si ammala
(cf. la donna curva del vangelo). I mali che si manifestano, sui tempi lunghi,
nelle istituzioni ecclesiali hanno radici nell’autoreferenzialità, una specie
di narcisismo teologico. Nell’Apocalisse Gesù dice che sta alla porta e bussa.
Evidentemente il testo parla di Gesù che sta fuori e chiede di entrare... Io
però penso che Gesù stia bussando da dentro perché lo lasciamo uscire. La
Chiesa autoreferenziale pretende di trattenere Cristo dentro di sé e non lo
lascia uscire.
3. La Chiesa, quando è
autoreferenziale, crede, senza rendersene conte, di brillare di luce propria;
smette di essere il mysterium lunae e
lascia spazio a questo male tanto grave che è la mondanità spirituale (secondo
De Lubac, il peggiore dei mali che possano affliggere la Chiesa). Questo vivere
per incensarsi gli uni gli altri. In breve, ci sono due immagini di Chiesa: la
Chiesa evangelizzatrice che esce da sé; la Dei
Verbum religiose audiens et fidenter proclamans, o la Chiesa mondana che
vive in se stessa, di sé, per sé. Questo deve illuminare i possibili
cambiamenti e riforme che si devono fare per la salvezza delle anime.
4. Pensando al prossimo
papa: un uomo che, dalla contemplazione e dalla adorazione di Gesù Cristo,
aiuti la Chiesa a uscire da sé verso le periferie esistenziali, la aiuti a
essere madre feconda che vive della «dolce e consolante gioia di
evangelizzare».
card. Jorge Maria Bergoglio sj
Iscriviti a:
Post (Atom)