giovedì 26 luglio 2012

Olimpiadi: l'importante è poter partecipare

Domani la cerimonia di apertura – essa stessa una gara fra le varie edizioni – inaugurerà a Londra la 30a edizione dei Giochi olimpici estivi. Chissà se un giorno si avvererà il sogno di Gramellini e l'Unione Europea si presenterà come paese concorrente! Forse per alcuni giorni accanto alle ansie per i BOT troveremo qualche emozione per i Bolt nelle diverse specialità. Proprio Bolt dissemina aspettative di nuovi incredibili record. Mi spaventa delle Olimpiadi  questa necessità di superare limiti che prima o poi (ormai ci siamo) dovrebbero risultare invalicabili. Peggio, questo obbligo della crescita continua ce lo stiamo portando dietro da più di un ecolo in economia, dove non basta partecipare: bisogna proprio vincere. Anche qui prima o poi (ormai ci siamo) raggiungeremo il limite invalicabile.
Alla vigilia dei giochi raccolgo un paio di notizie che mi viene di associare.
1. Marcelo Rubens Paiva, scrittore e giornalista brasiliano, paraplegico, è stato "dimenticato" sull'areo ed è stato "ricuperato" un'ora più tardi grazie a un allarme lanciato su Twitter.
2. Il Parlamento italiano aveva stabilito per legge (162/98) il «diritto alla Vita indipendente per le persone con disabilità». «Oggi tutto questo rischia di sparire. I tagli ai trasferimenti agli enti locali da parte delle ultime Finanziare e il taglio dell'87% dei fondi per le politiche sociali (tra cui l'azzeramento del Fondo per la non autosufficienza) hanno prodotto uno tsunami che sta colpendo i Comuni» (cf. Avvenire on line; qui il video prodotto dalla da Ledha - Lega per i diritti delle persone con disabilità).
Mi dà fiducia sapere che ci permettiamo ancora di spendere denaro per permettere a qualcuno, benedetto dalla natura, di superare se stesso e portare più su tutta l'umanità. Ma la gara della vita resto convinto si misuri a partire da chi parte svantaggiato. Certe medaglie sono per ora più lontane del podio di Londra.

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