Mentre il card. Peter Erdő dava voce alla Relatio post disceptationem, i padri sinodali hanno mantenuto la
calma, ma gli osservatori giurano che si è sentito un terremoto. Di magnitudo
tale da dover andare indietro 451 anni per trovare un precedente. Gli studiosi ritengo
ci sia stato un leggero spostamento dell’asse (ecclesiale) di rotazione. Le
conseguenza sull’ecosistema cattolico potrebbero essere vistose e comunque
irreversibili. «Occorre accogliere le persone con la loro esistenza concreta,
saperne sostenere la ricerca, incoraggiare il desiderio di Dio e la volontà di
sentirsi pienamente parte della Chiesa anche di chi ha sperimentato il
fallimento o si trova nelle situazioni più disparate. Questo esige che la
dottrina della fede, da far conoscere sempre di più nei suoi contenuti
fondamentali, vada proposta insieme alla misericordia» (11). «Seguendo lo
sguardo ampio di Cristo, la cui luce rischiara ogni uomo, la Chiesa si volge
con rispetto a coloro che partecipano alla sua vita in modo incompiuto e
imperfetto, apprezzando più i valori positivi che custodiscono, anziché i
limiti e le mancanze» (20).
Nessun commento:
Posta un commento