Quante
volte abbiamo usato, con una sorta di “invidia”, l’espressione “Beato te”.
L’espressione “Beato” è stato usato da Gesù nel programma del cristianesimo,
nel contesto del discorso della Montagna. La felicità non è nemica dell’uomo, né
la pastorale è nemica della felicità. Questo sentimento che risente
dell’ambiguità sia del linguaggio che dei suoi contenuti deve costituire
l’obiettivo di una pastorale che intende regalare “pienezza” al cuore
dell’uomo, e quindi regalargli la felicità. Una felicità che parte dal cuore di
Dio padre e raggiunge il cuore dei “poveri” di oggi: “Beati i poveri in
spirito, perché di essi è il regno dei cieli”.
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