martedì 14 febbraio 2012

A come Adorazione

Se oggi si parla di “adorazione” vengono in mente i narcisisti, i succubi del potere, gli idolatri. Si tratta di un termine che ha bisogno di essere spiegato e di essere integrato nel “suo” mondo “semantico”.Nella pastorale l’adorazione è il luogo del fare silenzio per accogliere una “presenza” che colma una nostra “assenza”. Nella vita parrocchiale c’è spazio molto alle attività e poco al silenzio. Marta (immagine dell’attivismo pastorale) e Maria (immagine della contemplazione che a volte diventa spiritualismo) a volte convivono senza farsi male, a volte litigano per cercare di avere la meglio l’una sull’altra. E mentre Gesù è lì che parla, le due “anime” litigano tra di loro… e non c’è nessuna delle due che ascolta. Se è vero che il fare è preceduto dall’essere, la pastorale è chiamata ad “ascoltare” per “fare” l’annuncio. La contemplazione e l’azione sono due azioni chiamate a essere “amiche intime” e non “nemiche”. L’una è a servizio dell’altra e viceversa.

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