Da quel versante è arrivata anche nel dibattito teologico cattolico la scansione ormai comune dell’interpretazione del rapporto fra le religioni: dall’ecclesiocentrismo (nessuna salvezza fuori della Chiesa) al cristocentrismo (nessuna salvezza fuori di Cristo), al teocentrismo (nessuna salvezza fuori di Dio). Un percorso variamente ripreso e discusso per la sua appartenenza alla filosofia delle religioni più che alla teologia. E censurato dalla dichiarazione Dominus Iesus.
La memoria di questi dibattiti serve a indicare un punto critico della condizione ecclesiale e pastorale italiana e non solo. Essa è confrontata più direttamente e immediatamente dalla condizione interreligiosa che dalla presenza delle diverse confessioni cristiane.
Pur sperimentando alcune buone pratiche, alcuni esempi luminosi e una positiva disponibilità, sconta la mancanza di una teologia all’altezza. Sarà presto necessaria. C’è libertà per farla?
Apparso su Settimana n. 8
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