
La storia drammatica di un rapporto fra padre (invecchiato e incontinente) e figlio sotto lo sguardo del volto di Cristo di Antonello da Messina (fatto segno di lancio d’oggetti) ha visto rinnovarsi un copione già conosciuto: l’imbarazzo delle curie, le messe riparatrici e le manifestazioni impotenti, le proteste libertarie.
Quasi inesistenti le valutazioni artistiche, più argomentate le riflessioni sulla blasfemia o meno, scontato il resto. Ciò che sfugge è il mutamento delle società occidentali. Essere multiculturali significa accettare patrimoni religiosi che non hanno conosciuto Nicea.
La domanda identitaria si alza per tutti. I vecchi schemi non servono più. Dialogo interreligioso, laicità inclusiva, responsabilità civili sono ugualmente sollecitati. Prima ce ne accorgiamo meglio è.
Apparso sul numero 5 di Settimana del 5/2/2012
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