venerdì 27 aprile 2012
Insaputelli
venerdì 20 aprile 2012
La religione fa bene

Colpisce che atei e ricercatori giungano a un apprezzamento nuovo della religione. Sono passati i giorni quando la fede veniva semplicemente derubricata. Nondimeno, io temo che le loro vacilleranno quando una domanda basilare ed ovvia, che nessun ricercatore ha mai sollevato, verrà posta: "È possibile che il benessere umano abbia davvero qualche cosa a che fare con Dio?".
Leggi l'articolo intero su The Tablet
giovedì 19 aprile 2012
Fondamentalismo in Mali. "lo credevamo un piccolo serpente..."

Dal punto di vista politico, credo che il MNLA inseguaun sogno non cindiviso dalla stragrande maggioranza dei nordisti. I popoli del Nord non vogliono l'indipendenza dall'Azawad. Tuttavia, dobbiamo continuare i nostri sforzi per decentralizzare e riconoscere che nordisti e sudisti hanno molto sofferto per gli scontri fra Nord e Sud dopo l'indipendenza".
"Sul piano religioso - continua - c'è una forma di psicosi tra i cristiani. Quelli del Nord hanno vissutouna esperienza simile a quella dei discepoli dopo la morte di Cristo: sono stati perseguitati perché cristiani, e costretti a nascondersi per evitare la morte. Al tempo stesso, questA SITUAZIONE non deve indurci a prendere le armi, come Pietro la notte dell'arresto di Cristo. Gesù non ha voluto che i suoi seguaci combattessero per lui".
Leggi l'intero articolo dalla fonte La Croix
mercoledì 18 aprile 2012
Fondazione Corrado Alvaro: è morto il primo presidente p. De Fiores
E' morto presso l'Ospedale Sant'Anna di Catanzaro Padre Stefano De Fiores, promotore e primo presidente della Fondazione Corrado Alvaro.Padre Stefano De Fiores nasce a San Luca (RC), il 2 ottobre del 1933, è ordinato sacerdote nella Basilica di Loreto, il 21 febbraio del 1959, e celebra nel suo paese natio, San Luca, la sua prima Santa Messa. Consegue la Licenza in teologia presso la Pontificia Università Lateranense, mentre nel 1973 si Laurea in Teologia Spirituale, "summa cum laude", presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma - Facoltà di Teologia, Istituto di Spiritualità - con una tesi dall'eloquente titolo: "Itinerario spirituale di S. Luigi Maria di Monfort (1673-1716) nel periodo fino al sacerdozio (5 giugno 1700)". Lo stesso studio accademico è pubblicato, l'anno successivo, dalla famosa University of Dayton. Conseguita la Laurea, pubblica il primo di una lunga serie di libri, intitolato: Maria nel mistero di Cristo e della Chiesa, in seguito al quale è chiamato a insegnare Mariologia alla Pontifica Facoltà Teologica "Marianum", presso Roma. Diventa, ben presto, un mariologo di fama mondiale, al punto che è incaricato di elaborare documenti fruiti dal Santo Padre, Giovanni Paolo II, come pure a offrire la sua intensa collaborazione presso la Segreteria di Stato del Vaticano.
Padre Stefano De Fiores è stato tra i promotori e il primo presidente della Fondazione Corrado Alvaro, attualmente era componente del Comitato Scientifico.
Mariologo di fama mondiale, organizzatore di convegni di mariologia, ha pubblicato oltre trenta libri dedicati alla Madonna, Suo il primo libro della collana scientifica della Fondazione C. Alvaro, diretta dal presidente prof. Aldo M. Morace, "Itinerario Culturale di Corrado Alvaro".
martedì 17 aprile 2012
Russia/ Seminario sul bello, fra cattolicesimo e ortodossia
Si tiene oggi e nei prossimi giorni a Mosca una conferenza promossa dall'Istituto Italiano di Cultura, dall'Università Cattolica di Milano e dall'Università Ortodossa San Tichon di Mosca. L'incontro è "significativo sia dal punto di vista scientifico sia dal punto di vista ecclesiale" ha detto il professore Adriano Dell'Asta direttore dell'Istituto. Il titolo dell'incontro è "Le sorti del bello: la bellezza nella prospettiva delle scienze umanistiche".All'apertura prenderà parte l'ambasciatore Antonio Zanardi Landi, Paolo Pezzi, arcivescovo dell’Arcidiocesi della Madre di Dio a Mosca, e il metropolita ortodosso Ilarion, responsabile delle relazioni estere del Patriarcato di Mosca. Ci sarà inoltre Vladimir Vorob’ev, Rettore dell’Università Umanistica Ortodossa San Tichon di Mosca.
Domani interverrà tra gli altri anche Don Francesco Braschi, Dottore e Pro-Segretario Generale della Biblioteca Ambrosiana, Direttore della classe di slavistica dell’Accademia Ambrosiana a Milano.
venerdì 13 aprile 2012
Famiglia: Milano attende il papa con un girotondo
Milano attende il Papa, con un grande girotondo. Il papa ai parroci austriaci: severità e dialogo
(Foto: Osservatore Romano/AFP/Getty Images) L’«appello alla disobbedienza» di 450 tra preti e diaconi austriaci (più del 10% del clero locale come ripreso sul n. 28 del 2011 di "Settimana") ha conosciuto un salto di qualità con l’intervento del papa alla messa crismale del giovedì santo (5 aprile). «Di recente un gruppo di sacerdoti in un paese europeo ha pubblicato un appello alla disobbedienza, portando al tempo stesso anche esempi concreti di come possa esprimersi questa disobbedienza».
Due gli elementi che il papa evidenzia come non recepibili: la richiesta dell’ordinazione delle donne al ministero («la Chiesa al riguardo non ha avuto alcuna autorizzazione da parte del Signore»), e la disobbedienza come via alla riforma («La disobbedienza è una via per riformare la Chiesa? … o non piuttosto soltanto la spinta disperata a fare qualcosa, a trasformare la chiesa secondo i nostri desideri e le nostre idee?». L’argomentazione non si limita a evidenziare una possibile contraddizione dell’invocata disobbedienza, ma si domanda se essa non abbia una legittimazione evangelica come correzione alle tradizioni umane. E risponde sottolineando come l’istanza critica abbia in Gesù un’autorevolezza non trasferibile e una logica di oblatività, umiltà e obbedienza assai lontane dalla semplice negazione. Inoltre, rifiuta di identificare l’invito all’obbedienza ecclesiale come la semplice difesa del tradizionalismo e dell’immobilismo facendo notare che i moti spirituali più creativi, anche recenti, sono condotti dalla dinamica dell’obbedienza, della speranza e dell’amore.
E' possibile leggere tutto l'articolo sul n. 15 di "Settimana" appena uscito.
giovedì 12 aprile 2012
Rivelazione e rivelazioni private

Nella pratica del ministero e nel vissuto delle parrocchie emergono regolarmente domande e sollecitazioni sui luoghi antichi e nuovi delle apparizioni della Vergine. Nell'approfondimento sull'ultimo numero di "Settimana" (n. 5), si può trovare come utile riferimento una nota elaborata dal Comitato teologico dell’assemblea dei vescovi cattolici del Québec (Canada), datata 22 giugno 2011.
Mistagogia: compito della Chiesa
L'utilizzo di questa parola in prima pagina, in un titolo, è un disastro dal punto di vista comunicativo. Significa: introdurre i fedeli alla comprensione dei riti e a nutrirsi della liturgia che celebrano. Come la lectio illumina la Scrittura, la mistagogia permette di gustare il rito.
Molti elementi della nostra Chiesa e della pastorale saranno messi alla prova nel prossimo futuro. Un processo di smagrimento che enfatizza gli elementi essenziali, fra cui la liturgia e la necessità della comprensione spirituale ed esistenziale dei riti. Un processo di intelligenza e interiorizzazione che va sotto il termine mistagogia.
martedì 10 aprile 2012
I monaci del Tibet
Dal marzo 2011 sono ormai 33 le immolazioni di monaci e monache dei 1787 monasteri del Tibet. Scelte drammatiche e radicali contro la presenza occupante dei cinesi e la loro pretesa di sradicare cultura, culto e identità locali. Tutti i templi sono stati messo sotto il controllo diretto dei funzionari politici e, per la prima volta dall’ottavo secolo, non sono più gestiti dai monaci stessi. La condizione monastica, separata dal contesto abituale eppure centrale per i significati simbolici del vivere, interpreta esigenze storiche e civili di alto profilo; prima che esse implodano in violenze incontrollabili. È successo nei primi anni 60 in Vietnam, in Birmania (Myanmar) nel 1988 e nel 2007 e ora in Tibet. «Il desiderio di un’armonia differente con il mondo, con Dio, con gli altri, con se stessi» che caratterizza il monachesimo come fenomeno «universalmente umano» (T. Spidlik) lo abilita ad essere «unito a tutti nella tensione spirituale, nella ricerca di senso, nella lotta al dolore, nella libertà di porsi al servizio dell’altro» (E. Bianchi).lunedì 9 aprile 2012
Venezuela, nello slum si rivive la passione di Cristo
Petare, uno dei più grandi slum al mondo nella periferia di Caracas, celebra la passione di Cristo. La via Crucis e la crocifissione attraggono gli incalcolabili residenti: adulti e bambini partecipano ai riti del venerdì Santo che si concluderanno con la resurrezione di Cristo.domenica 8 aprile 2012
E' Pasqua per sempre
(Foto: Anjum Naveed/Associated Press)(Alda Merini)
sabato 7 aprile 2012
Card. Caffarra: I preti combattano il rischio di diventare casta
"Ogni evasione dalla storia, dalla vita tribolata di ogni uomo, è inammissibile nel sacerdote" ha spiegato Caffarra, per il quale "va combattuto al suo nascere ogni rischio di diventare una casta e, cari fratelli, questo rischio esiste" dal momento che "nessuno di noi ha il problema della casa, nessuno di noi rischia di perdere il lavoro, dal momento dell'ordinazione abbiamo assicurato lo stipendio". L'invito del cardinale durante l'omelia è di "portare sulle spalle ogni persona" in questo particolare contesto storico: sentirsi "uniti con chi ha il cuore spezzato e con chi è privo di libertà; con chi è umiliato e oppresso; con chi è emarginato e disprezzato, o disperato e divorato dal non-senso".
Secondo l'arcivescovo di Bologna "a volte siamo tentati di pensare che l'estraniarsi da Dio da parte del mondo, sia un processo inarrestabile. La conseguenza potrebbe essere di sentirci come dei 'residui' di un passato ormai tramontato. Ci viene da pensare che la stessa Chiesa sia come una sorta di azienda in fallimento. Le tentazioni di rifugiarsi in evasioni pseudo monastiche o spiritualistiche possono attrarci: la "fuga dal mondo".
giovedì 5 aprile 2012
Giuda non è più tra noi
Il card. Angelo Comastri, vicario generale del Papa per la Città del Vaticano, durante la messa per i dipendenti vaticani alla vigilia del triduo pasquale, commentando il racconto evangelico sul tradimento di Giuda per trenta monete d'argento ha detto: «E' possibile diventare Giuda, è possibile cioè diventare traditori di Dio, traditori della bontà, traditori dell'umiltà, traditori della carità. Giuda è sempre presente nella storia della Chiesa come rischio reale di ciascuno». Tanto è bastato per conquistarsi il titolo: "Vaticano, card. Comastri: Giuda è sempre presente tra noi". martedì 3 aprile 2012
A Cuba e in Messico

Rinnovamento nella fede e nella vita politico-sociale. È il messaggio portato da Benedetto XVI nel viaggio in Messico e a Cuba, 23° pellegrinaggio.
Parlando di Cuba con i giornalisti, in aereo, il papa ha notato che l’epoca del marxismo è finita. Tanto è bastato a leggere le sue parole come un’indicazione al regime cubano. Prontamente il ministro degli esteri de L’Avana ha risposto che il governo è pronto al dibattito. Nel viaggio c’è stata l’occasione per trattare quei temi politico-sociali che stanno particolarmente a cuore alla Chiesa. Prima di tutto la violenza che attanaglia il Messico e, in secondo luogo, la rivendicazione dello spazio di azione della Chiesa stessa, sia in Messico che a Cuba, come fattore di crescita civile e di progresso sociale.
Non si sono affrontati problemi ecclesiali specifici dei due paesi, pure esistenti. La nuova evangelizzazione deve toccare l’America Latina, nonostante qui viva oltre la metà dei cattolici del mondo e dunque sembri superflua. Infatti, troppo rilevanti sono i problemi che si chiamano violenza, criminalità, narcotraffico, democrazia da realizzare, lotta alla povertà, spazi per le giovani generazioni, sanità e rispetto per la vita e la famiglia.
lunedì 2 aprile 2012
Immigrati: Diocesi Milano preme su ius soli

Auspicando «un sereno confronto tra politici e istituzioni per una valutazione serena e obiettiva delle norme sull'immigrazione, in rapporto al rispetto della dignità umana, alla tutela della vita e della famiglia, alle esigenze di giustizia sociale», il Consiglio pastorale diocesano «confida che i rappresentanti del potere legislativo colgano l'occasione per porre mano ad una riforma semplice, ma di alto valore civile, auspicata anche dal Capo dello Stato».
Nella sua lettera-appello, il Consiglio ricorda il recente intervento del cardinale Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontificio Consiglio della pastorale dei migranti, «il quale, ricordando le parole del Papa, ha affermato che “una persona che è nata, cresciuta e formata in un dato Paese ovviamente se ne sente cittadina ed è giusto che lo sia anche giuridicamente, anche se i suoi genitori provengono da un'altra nazione... la cittadinanza non è solo atto giuridico che si trascrive in un registro, è un atto di cultura”».
(Fonte: TMNews)
Cattolico adulto, impegnato o... obbediente

Tra "casta", crisi della politica e insediamento del "governo tecnico", sta per tornare di moda un altro termine (tutto italiano): quello del "cattolico adulto". Chissà se si riferiva a questo Benedetto XVI quando, nel 2008 a Cagliari, parlò per la prima volta di una "nuova generazione" di cattolici impegnati a livello sociale e politico. Su questo tema, a più riprese e a tutti i livelli, si è discusso. In questi giorni il termine (non tanto il ragionamento) è riemerso.
Salviamo gli atei
Il 24 marzo circa 20.000 umanisti-atei si sono radunati nella spianata del National Mall di Washington per chiedere la difesa dei loro diritti e la loro piena cittadinanza americana. Una ventina di associazioni hanno convogliato nella capitale la protesta contro le forme radicali della religiosità politica americana. Trasferire il contesto americano al nostro è assai poco produttivo. Con la crisi delle ideologie, tuttavia, anche gli atei “nostrani” hanno improvvisamente perso quel ruolo di avanguardie della coscienza storica che era stato loro indebitamente riconosciuto. Ma il credente sa di avere bisogno dell’inquieta ricerca dell’ateo e riconosce in se stesso alcune delle sue domande. Il vero pericolo in Europa non viene da loro, ma da quella deriva agnostica che è interessata alla religione e indifferente alla fede, che per essere laica è “ovviamente non religiosa”, che si astiene dall’impegno critico e teorico sui problemi dei fondamenti. E che devasta il costume, l’ethos e la coscienza pubblici senza esserne consapevole.
