"Ogni evasione dalla storia, dalla vita tribolata di ogni uomo, è inammissibile nel sacerdote" ha spiegato Caffarra, per il quale "va combattuto al suo nascere ogni rischio di diventare una casta e, cari fratelli, questo rischio esiste" dal momento che "nessuno di noi ha il problema della casa, nessuno di noi rischia di perdere il lavoro, dal momento dell'ordinazione abbiamo assicurato lo stipendio". L'invito del cardinale durante l'omelia è di "portare sulle spalle ogni persona" in questo particolare contesto storico: sentirsi "uniti con chi ha il cuore spezzato e con chi è privo di libertà; con chi è umiliato e oppresso; con chi è emarginato e disprezzato, o disperato e divorato dal non-senso".
Secondo l'arcivescovo di Bologna "a volte siamo tentati di pensare che l'estraniarsi da Dio da parte del mondo, sia un processo inarrestabile. La conseguenza potrebbe essere di sentirci come dei 'residui' di un passato ormai tramontato. Ci viene da pensare che la stessa Chiesa sia come una sorta di azienda in fallimento. Le tentazioni di rifugiarsi in evasioni pseudo monastiche o spiritualistiche possono attrarci: la "fuga dal mondo".
Nessun commento:
Posta un commento