lunedì 2 aprile 2012

Salviamo gli atei

Il 24 marzo circa 20.000 umanisti-atei si sono radunati nella spianata del National Mall di Washington per chiedere la difesa dei loro diritti e la loro piena cittadinanza americana. Una ventina di associazioni hanno convogliato nella capitale la protesta contro le forme radicali della religiosità politica americana. Trasferire il contesto americano al nostro è assai poco produttivo. Con la crisi delle ideologie, tuttavia, anche gli atei “nostrani” hanno improvvisamente perso quel ruolo di avanguardie della coscienza storica che era stato loro indebitamente riconosciuto. Ma il credente sa di avere bisogno dell’inquieta ricerca dell’ateo e riconosce in se stesso alcune delle sue domande. Il vero pericolo in Europa non viene da loro, ma da quella deriva agnostica che è interessata alla religione e indifferente alla fede, che per essere laica è “ovviamente non religiosa”, che si astiene dall’impegno critico e teorico sui problemi dei fondamenti. E che devasta il costume, l’ethos e la coscienza pubblici senza esserne consapevole.


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