venerdì 27 aprile 2012

Insaputelli

Non è possibile dare un giudizio penale sulle vicende che vedono per protagonisti personaggi della Lega Nord, autoproclamatosi «partito diverso». È sempre possibile, e anzi doveroso, dare un giudizio politico di questo che si manifesta un partito uguale a tanti altri, se non che è il partito contro i diversi. Non è possibile attribuire delle responsabilità, perché Umberto Bossi non sapeva quello che facevano sua moglie, i suoi figli, la sua «badante». Lui non è più trota di suo figlio. Rosy Mauro non ha preso soldi del partito per utilizzarli a scopi personali. Un vicepresidente del Senato non lo fa, è ovvio. Calderoli non sa niente del denaro che gli è stato dato attingendo al finanziamento pubblico del partito. Maroni non sa niente dei rapporti fra ’ndrangheta e mondo imprenditoriale del Nord. Non dubita della buona fede del suo capo e rivale e però non parla come lui di complotto. Berlusconi non ha ricattato la Lega costringendola a votare contro i principi declamati nelle piazze. Tremonti non sa niente dell’operazione finanziaria in Tanzania, che lui ha consigliato, perché non credeva che l’Euro stesse per deflagrare. Mezzo Parlamento – anzi un po’ di più – decreta che il presidente del Consiglio non sapeva che una ragazzina non era la nipote di Mubarak e non ne conosce nemmeno l’età... Una bella fetta del Nord, anche tra i cattolici, ritiene che gli eletti della Lega non siano truffaldini, non abbiano rubato e non abbiano mentito.

P.S. Qualcuno – a mia insaputa – ha seminato dei “non” qua è là in questo frammento.

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