Non è un
caso che da oltre trent’anni il Meeting si svolga nei
padiglioni di una fiera. Come in tutti gli eventi fieristici, gli
“espositori” presentano i propri prodotti e agli organizzatori
spetta solo il compito di gestire l’agenda degli appuntamenti e la
divisione degli spazi. Da questo punto di vista anche la 33esima edizione è stata una conferma,
nonostante la crisi economica e i pasticci giudiziari che hanno coinvolto alcuni esponenti del movimento, tra tutti il presidente
della Regione Lombardia Roberto Formigoni.
Alla
kermesse ciellina si sono presentati in oltre 800mila visitatori,
come per l’anno precedente; hanno prestato servizio quattromila
volontari; sul palco si sono passati il testimone 271 relatori tra
religiosi, imprenditori, docenti, economisti. Il “prodotto
Meeting”, quindi, ha funzionato. Il tema scelto dagli organizzatori
“La natura dell'uomo è rapporto con l'infinito” è stato
declinato, come da programma ormai consolidato nel tempo, in 98
incontri, 9 mostre e 21 spettacoli: «ha funzionato ha “bucato”,
è un tema che si è rivelato non sospeso nei cieli ma capace di
incidere sulla realtà» ha spiegato Emilia Guarnieri, presidente
della Fondazione Meeting per l'amicizia fra i popoli. Per gli albergatori e tutto il sistema turistico l'appuntamento di Cl è una manna dal cielo, soprattutto quest'anno che la riviera ha fatto registrare un calo impressionante degli arrivi.
Si può però
osservare l’appuntamento di fine estate anche ponendo l’attenzione
sugli assenti. Primo fra tutti la politica (su questo leggere Settimana n. 31).
Famiglia Cristiana ha
fatto notare che in trent’anni il “popolo di Cl” ha sempre
applaudito «chi rappresenta il potere». E ha descritto il Meeting
come una «vetrina attraente ma pur sempre autoreferenziale».
I militanti avranno storto il naso davanti a questa presa di posizione, ma è innegabile a chiunque che il Meeting è il “luogo
non luogo”, è l'occasione per ascoltare ma non intervenire, è il
momento in cui ci si incontra ma non si può dibattere, è lo spazio
aperto a tutti dove manca quel “gesto” e quella “parola” del
padrone di casa che in alcuni momenti si preoccupa di fare sintesi,
sia che si parli di partito unico dei cattolici o di ricerca
scientifica, di matrimoni tra persone dello stesso sesso o di
persecuzione dei cristiani nel mondo.
Mentre il presidente della Regione Formigoni pronunciava il suo "mea culpa",
la maggior parte del popolo del Meeting (quindicimila persone) era
nella sala accanto ad ascoltare il racconto dell'astronauta Paolo Nespoli che ha incantato tutti per oltre un'ora e mezza ricordando la
sua permanenza nella stazione orbitante internazionale. «Uno pensa
che gli astronauti siano semi-dei, superman, in realtà sono degli
idraulici spaziali. Io mi ritengo un gruista spaziale. Tutti possono
andare nell'infinito e nello spazio, tutti possono fare gli
astronauti».
Nessun commento:
Posta un commento