
La processione di San Catello, patrono della città di Castellammare di Stabia, sarà “ripensata” e “riordinata” in futuro, con un’attenzione particolare alla formazione dei portatori della statua. Di certo non farà più “soste arbitrarie” in luoghi che possono dare adito a equivoci. L’arcivescovo di Sorrento-Castellammare di Stabia, Felice Cece, dopo le polemiche dei giorni scorsi sulla processione, spiega che intende «mettere mano al riordino della processione di San Catello affinché sia chiaro a tutti che si tratta di un atto di fede, che non ha nulla a che vedere con comportamenti ambigui. Religiosità e camorra non camminano mai insieme». La nuova linea, che sarà oggetto nei prossimi tempi di una riflessione da parte di tutto il presbiterio sotto la guida del vescovo, si rende necessaria «dopo la sosta arbitraria dei portatori della statua», a pochi metri dalla casa di un esponente della camorra locale, Renato Raffone. La Chiesa sorrentino-stabiese, sostiene il presule, è «la prima a voler far chiarezza su quanto accaduto» e in ogni caso censura «l’episodio della fermata non essendo stata concordata e dovuta a una scelta meramente discrezionale dei portatori».
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