
Tornato a casa da un breve viaggio, ho controllato sui social network e ho visto che ancora non c’è. Perciò vorrei aprire il gruppo «Vittime del Tom Tom», per dare sfogo ai malumori di tutti quelli che si sono trovati – come me ieri – dispersi lungo qualche strada di campagna dove non c’è nemmeno lo spazio per girare la macchina e tornare indietro, e magari ha piovuto da poco... Oppure, sbattuti contro un muro che chiude un tragitto, mentre Chiara (la voce del navigatore) è convinta ci sia ancora qualche chilometro spianato davanti. Certo, sono molto più numerose le volte che il navigatore è stato risolutivo, soprattutto adesso che non ti danno nemmeno più il TuttoCittà. E a me comunque diverte usarlo anche per tragitti abbastanza familiari (è sempre interessante scoprire percorsi alternativi!). Vi leggo una metafora della guida benevola di Dio nella nostra vita (lui le mappe le ha giuste!). Fare la sua volontà, non significa, credo, azzeccare la strada giusta di un tragitto che lui ha in mente ma non ci vuol dire chiaramente. Come si divertisse a giocare a indovinello con noi. Non facciamo di lui un Mike Buongiorno, con tutto il rispetto per Mike e per Lui soprattutto! Credo in un Dio che inventa con me la strada verso l’incontro con lui, che è «curioso» di vedere cosa mi invento per cercarlo – e sofferente nel vedere dove trovo da andare se voglio evitarlo. E se vado fuori strada, mi perdo, faccio tardi non sta al luogo fissato dell’incontro – che lui solo conosce – indispettito, mani in tasca, a controllare l’orologio per vedere quanto tardo, per rimproverarmi quando arrivo o lasciarmi perdere se mi sono perso. Come il navigatore, inventa un nuovo itinerario, a partire da dove mi trovo, non da dove doveri essere. Magari mi invita, paziente come Chiara, a «tornare indietro appena possibile». E comunque mi cerca, dal cielo dei satelliti, perché io trovi la meta.
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